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GIANNI GUEGGIA

Gianni Gueggia
Gianni Gueggia
via Fratelli Cervi, 34
25030 - Castrezzato (BS)
Tel. 030.71.44.29
Alcune opere di Gianni Gueggia:
Gianni Gueggia è nato a Trenzano (BS) nel 1956. Ha iniziato ad esporre le sue opere a partire dal 1973. Ha partecipato a numerosi concorsi nazionali e internazionali ricevendo premi e moltissimi favori da parte della critica. Numerose le mostre collettive e personali in cui ha esposto le proprie opere, tra cui anche presso il Circolo Culturale "Don E.Verzeletti". Vive e lavora a Castrezzato (BS).



Dicono di lui:

I dipinti di Gueggia vivono una flebile armonia poetica, dove la concertazione tonale suggerisce un lirismo pittorico d'antiche radici figurative e di evidente sensibiità. Una pottura di coinvolgente fascino percettivo che, particolarmente nel paesaggio, riecheggia atmosfere veneziane di notevole preziosismo cromatico risolto in dissolventi luminiscenze. Una poetica capace di attingere nel classico, recuperando un rinnovamento spirituale e fruitivo nella stilistica, carica di elaborazioni formali e delicate suggestioni coloristiche. E' l'interiorità a prevalere sulla veridicità dell'immaginazione raggiungendo una articolata musicalità con timbrici accordi di larga e modulata variegazione.

(Alberto Chiappani)


Con notevole gestualità di pennellate Egli interpreta in modo essenziale le "sue" tipiche figurazioni quasi oniriche, immerse in climi di silenzio e di angoscia. Nella triste pregnanza poetica di cromie, apparentemente casuali, meditate e sofferte, certe moderate accensioni si vengono diluendo in un digradare di valori timbrici e la diffusione di sprazzi di luce scialba caratterizza l'equilibrio della moderna scansione dei piani partecipando alla composta tristezza della composizione d'insieme. [...]Con evoluzione semantica i suoi temi sottolineano silenziose significazioni di sospesa aspettazione in figure umane costruite con i colori l'una accanto all'altra; figure che volgono lo sguardo in direzione diversa; figure viste in una staticità di assorta preoccupazione, prigioniere della solitudine in una società distratta e sgretolata.[...]

(Aldo C.Buffa)


[...]Conosco Gianni Gueggia da poco, mentre la sua pittura da parecchio tempo, a me pare che abbia arricchito nel tempo, con intelligente misura, la gamma dei suoi colori, e dato un mordente nuovo al suo disegno. Ne risulta un espressionismo ricco di colore e scattante disegno, talvolta di intonazione larga e severa, talaltra trepidante o pungente.[...]

(Umberto Zaccaria)


[...]Gueggia è un pittore giovane, ricco di energie, avido di orizzonti e le sue opere rivelano la ricerca quasi ossessiva di un linguaggio espressivo che possa tradurre non solo l'inevitabile esigenza estetica ma anche problematiche psicologiche e percezioni intellettuali, ricerca che rende la sua arte complessa e in un certo modo misteriosa e coinvolgente.[...]

(Gian Piero Rabuffi)


Anche in lui c'è un che di gotico, di nordico, di misterioso. E' sempre la donna a simboleggiare questa fuga oltre il reale: ma è una fuga all'interno di noi, che ci induce a brividi e produce magmi, larve paurose, forme che si muovono senza senso, in uno spazio rarefatto. E' la dimensione del sogno, carica di echi freudiani, che la pittura rende non solo attraverso la deformazione stomatica, ma anche con una pittura sgranata, formicolante, misteriosa, irrorata da uno strano cangiantismo cromatico.

(Paolo Rizzi)


Sì: le donne di Gueggia ti calamitano e fermarsi a ragionar con loro è d'obbligo.
Occhi socchiusi, volutamente velati d'ombra per ingigantire il mistero, ti fissano con dolcezza ironica, con malinconica complicità. I volti, in qualche occasione esasperati nell'ovale, dopo lunghi colli, per sublimare la bellezza, paiono familiari: quello della compagna della vita, quello della vicina di casa, ma anche quello dell'immaginario femminile fissto nella mente di ciascuno e tutti.
Le bocche, carnose e vigorose, rimandano al trionfo dell'amore, suggeriscono conversazioni di complicità.
[...]il paesaggio è la seconda traccia della scrittura pittorica di Gianni Gueggia.
Geografie d'acqua, quasi sempre, lago o laguna veneta, con le case a specchiarsi, o la Città dei Dogi e di San Marco a ripetere nell'onda le sue bellezze. Vie vuote di gente si diramano dai pontili fin su verso le colline, addirittura verso il cielo: cielo e mare.
Ma anche muri bianchi e rosa a custodire i sentimenti degli uomini che non si vedono, ma che, oltre quei muri, dentro quei muri, ci sono a vivere la vita di ogni giorno, nella buona e nella cattiva sorte.[...]

(Agostino Garda, luglio 2007)
 

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